Tutti i proprietari di cuccioli si trovano di fronte alla scelta se sottoporre il proprio cane o il proprio gatto alla sterilizzazione e sono molte le domande che ci vengono fatte sull’argomento. Per aiutare i proprietari a dipanare questa annosa questione, resa spesso più fumosa da falsi miti, abbiamo pensato di raccogliere le informazioni che vi saranno più utili nella scelta. Per qualsiasi dubbio ulteriore, non rimane che contattarci cliccando qui
PARLIAMO DI
Che cosa significa “sterilizzazione” del cane e del gatto
Quando si parla di “sterilizzazione” si intendono comunemente tre tipi di interventi:
- Rimozione dei testicoli (orchiectomia) – Castrazione
- Rimozione delle ovaie (ovariectomia)
- Rimozione sia delle ovaie che dell’utero (ovariosterectomia), la scelta d’elezione alla Clinica Veterinaria S.Eusebio
Tutti questi interventi, sia nelle femmine che nel maschio, hanno lo scopo di evitare la fecondazione in tutti quei soggetti che non sono destinati ad avere cucciolate.
Perché scegliere la sterilizzazione
Nella scelta se sterilizzare o meno il proprio cane o gatto, i pro sono decisamente preponderanti.
- La sterilizzazione è uno degli strumenti principali, se non il più importante, per combattere il randagismo. Scegliere di sterilizzare il proprio animale significa scongiurare il rischio di cucciolate indesiderate: si stima che in soli sei anni, un cane o un gatto intero lasciato libero di accoppiarsi a ogni calore possa dare origine a una dinastia di 70000 cuccioli!
- Se eseguita nel momento giusto della crescita, la sterilizzazione esercita anche una valida azione di prevenzione verso l’incidenza delle patologie a carico dell’apparato riproduttore e delle mammelle. In particolare, questo intervento si è dimostrato efficace nel prevenire
- Neoplasie dell’apparato riproduttore e delle mammelle
- Infezioni uterine (piometra)
- Cisti ovariche
Inoltre, è possibile prevenire tutta una serie di patologie mediate dalla stimolazione ormonale, soprattutto dagli estrogeni e dal progesterone, come:
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- Estro persistente
- Aplasia midollare
- Prolasso vaginale
- Iperplasia endometriale cistica
- Nei gatti, la sterilizzazione permette di ridurre il rischio di contagio da malattie virali come la FIV (immunodeficienza felina) e la FELV (leucemia felina), che si trasmettono attraverso l’accoppiamento e attraverso le lotte, spesso molto violente, che i maschi accendono fra loro per il controllo del territorio quando le femmine sono in calore.
- I gatti e i cani sterilizzati non reagiscono all’istinto sessuale che, nella stagione degli accoppiamenti, li porta ad allontanarsi da casa anche di molti chilometri, non riuscendo a tornare indietro o, purtroppo, rimanere vittima di incidenti stradali.
- La sterilizzazione risolve la problematica gestione della convivenza durante il periodo della fertilità, che può durare anche una ventina di giorni: irrequietezza, inappetenza, marcature del territorio fuori posto, perdite vulvari (nella cagna) o accentuazione dell’odore dell’urina (nei maschi). Le gatte durante il periodo del calore sono estremamente irrequiete, miagolano in continuazione, smettono di mangiare e spesso rovinano gli arredi di casa per sfogare la frustrazione e per cercare di crearsi il “nido”.
- Nelle femmine scongiura il rischio di “pseudogravidanze” o “gravidanze isteriche”, che si manifestano di solito due mesi dopo il termine dell’estro e sono mediate dalla prolattina. Dopo il calore, la cagna manifesterà tutti i sintomi di una gravidanza, pur non essendoci stato accoppiamento: ventre gonfio, agitazione e nervosismo, produzione di latte come se dovesse allattare i propri cuccioli. Ovviamente questa situazione genera un fortissimo stress nella nostra cagnolina.
I falsi miti sulla sterilizzazione
Purtroppo, intorno all’argomento della sterilizzazione si sono diffuse e tramandate da proprietario in proprietario false credenze che generano confusione in chi deve scegliere la soluzione migliore per il proprio cucciolo.
Le più comuni sono:
- “Le cagne e le gatte devono fare almeno una cucciolata”
Assolutamente no! Soprattutto se la cucciolata è indesiderata, non è il caso di far riprodurre la propria cagna o la propria gatta pensando di farle del bene: gli animali non sentono la necessità di sperimentare la maternità. Diverso è il caso in cui la cucciolata sia voluta per ragioni di pregio, allevamento o pedigree. - “I maschi corrono dei rischi per la loro salute se castrati”
Anche i maschi traggono beneficio dalla sterilizzazione perché eviteranno di mettersi in pericolo scappando lontano da casa o di combattere con altri maschi per il dominio delle femmine. - “Sono interventi molto invasivi e dolorosi”
No, la chirurgia ha fatto passi da gigante. Gli interventi sono eseguiti con tecnica chirurgica mini invasiva e in day hospital, gli animali ritornano a casa poche ore dopo il risveglio e con una ripresa della normale quotidianità nell’arco di 24/48 ore. - “Una volta operato, il mio animale tenderà a ingrassare”
Non tutti gli animali sterilizzati tenderanno a ingrassare ma per rispondere alle nuove esigenze ormonali e metaboliche del nostro amico peloso è sufficiente seguire una corretta alimentazione. - “Cambierà radicalmente il carattere”
Non è vero che l’animale si impigrisce e, soprattutto, la sterilizzazione non corregge atteggiamenti problematici dell’animale, ad esempio l’aggressività o l’iperattività: in quel caso è necessario l’intervento di uno specialista. Al massimo, la castrazione aiuta cani e gatti a diventare meno competitivi.
Il momento giusto
La sterilizzazione della cagna e della gatta è un intervento chirurgico che può essere fatto a qualsiasi età a partire dai sei mesi.
Qualora non si fosse intenzionati ad avere cucciolate è sicuramente utile sterilizzare l’animale prima del raggiungimento della maturità sessuale. Infatti, studi scientifici hanno dimostrato che, se praticata in età prepubere, è in grado di prevenire la comparsa del tumore alla mammella.
Tale effetto preventivo diminuisce progressivamente con l’avanzare dell’età fino ad azzerarsi nell’animale anziano. La sterilizzazione di soggetti più anziani è possibile e comunque consigliata perché previene tutta una serie di altre patologie potenzialmente letali, prima fra tutte la piometra.
Se nel caso delle cagne ci possono essere differenze nello sviluppo fra cani di taglia piccola e gigante, nel caso delle gatte è molto più semplice: tendenzialmente maturano sessualmente molto rapidamente e, soprattutto nel caso di gatte con accesso all’esterno, è bene anticipare la sterilizzazione ai sei mesi.
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L’intervento di sterilizzazione
La tecnica di elezione adottata alla Clinica Veterinaria S. Eusebio di Asola comporta l’asportazione di utero e ovaie (ovarioisterectomia) con chirurgia MIAS.
La chirurgia MIAS (Minimal Invasive Access Surgery) è un approccio in cui le normali procedure chirurgiche vengono eseguite con un accesso mini invasivo. Non è una chirurgia endoscopica ma una chirurgia open nella quale l’incisone chirurgica è di dimensioni ridottissime. Questa tecnica consente una guarigione più rapida con diminuzione del dolore post-operatorio e un minor rischio di infezioni a carico della ferita cutanea.
L’ovario-isterectomia viene eseguita in day-hospital.
Essendo una chirurgia mini-invasiva eseguita in assoluta sterilità non è necessaria nessuna terapia a casa e nemmeno l’utilizzo del collare elisabettiano.
A dieci giorni dall’operazione il paziente viene riportato in clinica per una visita di controllo e per la rimozione dei punti esterni.
Le controindicazioni
Quando si sterilizza un animale, si ha una diminuzione della produzione degli ormoni sessuali: ciò comporta modificazioni nel metabolismo, dando predisposizione all’obesità.
Il problema si risolve facilmente con una dieta corretta e bilanciata.
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