La rottura del legamento crociato craniale nel cane non è quasi mai di origine traumatica, al contrario è una degenerazione cronica dovuta alla continua sollecitazione del legamento causata dalla anatomia propria del cane.
In passato le tecniche chirurgiche tendevano a stabilizzare l’articolazione del ginocchio mediante la ricostruzione del legamento crociato. Oggi si preferisce agire modificando l’anatomia del ginocchio tramite osteotomie correttive. Queste nuove tecniche a differenza delle altre ormai obsolete garantiscono risultati brillanti sia a breve che a lungo termine limitando molto l’insorgenza dell’artrosi e annullando il rischio di recidive.
Ci avvaliamo delle tecniche più all’avanguardia offerte dalla chirurgia ortopedica.
TPLO (Tibial Plateau Levelling Osteotomy): prevede l’esecuzione di un osteotomia curvilinea sulla tibia e di una successiva rotazione del piatto tibiale stabilizzando perfettamente l’articolazione. La versatilità di questa tecnica chirurgica la rende adatta all’anatomia della maggior parte dei paziente. È un intervento invasivo ma con un’assoluta garanzia di successo!
TTA (Tibial Tuberosity advancement): si esegue una osteotomia completa della cresta tibiale. Successivamente la cresta viene fatta avanzare grazie all’innesto di un distanziatore in titanio (cage) e fissata con una placca specifica, anch’essa in titanio (TTA plate). E’ una tecnica senz’altro più innovativa e meno invasiva della precedente ma che non può essere eseguita su tutti i pazienti.
MMT (Modified Maquet Tecnique): è una tecnica estremamente recente che consiste in una osteotomia parziale della cresta tibiale seguita da un suo avanzamento. Questa tecnica è una evoluzione della TTA, ma a differenza di quest’ultima è meno invasiva, di più rapida esecuzione e con costi inferiori. Tuttavia può essere eseguita solo su pazienti di media o piccola taglia.
Un’approfondita visita ortopedica e uno studio radiografico indirizzano il chirurgo verso la scelta della tecnica chirurgica più adatta alle caratteristiche anatomiche del singolo paziente.